mercoledì 23 luglio 2014

Impariamo a riconoscere le sostanze più dannose nei cosmetici: INCI

Nel 1997 l’Unione Europea ha reso obbligatoria la presenza della lista completa degli ingredienti nei cosmetici. Questa lista è denominata INCI (International Nomenclature of Cosmetics Ingredients).
E’ importante sapere che nell’INCI:
  • gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di percentuale presente nel cosmetico;
  • con la lingua latina vengono riportate le sostanze vegetali non trattate chimicamente, mentre in inglese tutte le altre;
  • si possono trovare delle sostanze classificate come pericolose in quanto la normativa ne consente l'utilizzo stabilendo un quantitativo massimo consentito e non considerando che si può entrare in contatto con queste sostanze più di una volta al giorno utilizzando anche prodotti diversi.
Le classi a cui appartengono la maggior parte degli ingredienti nocivi sono:
  • Antiossidanti -- Tra gli antiossidanti è spesso usato il Butilidrossianisolo conosciuto con la sigla di BHA, questa sostanza metabolizzata dal nostro organismo è stata riconosciuta dalla Commissione Europea come cancerogeno e può agire negativamente sul sistema endocrino, per questo motivo la FDA (Food and Drug Administration – agenzia governativa degli Stati Uniti) stabilisce un limite massimo consentito nell'utilizzo di questa sostanza. Altro antiossidante spesso utilizzato è il BHT anche questo può causare allergie e per di più il suo utilizzo non è regolamentato dalla Commissione Europea.
  • Battericidi -- I battericidi sono appunto sostanze che limitano la proliferazione dei batteri, ma possono creare problemi: possono facilitare la formazione di colonie di batteri resistenti che possono provocare patologie e possono accumularsi nelle zone adipose del nostro corpo, per questo motivo possono contaminare il latte materno. Citiamo la Clorexidina e il Triclosan spesso usati nella preparazione di dentifrici, colluttori, deodoranti e detergenti.
  • Coloranti -- I coloranti sono sostanze irritanti sulla pelle, potenzialmente tossiche e cancerogene. Li possiamo riconoscere facilmente: portano sempre la sigla CI a cui segue un numero di più cifre. Sono moltissimi e possono causare reazioni allergiche, nella maggior parte dei casi provengono da sintesi chimica o peggio ancora possono essere ricavati da animali morti come nel caso del colorante CI 75470.
  • Conservanti -- I conservanti sono attualmente consentiti secondo la legge vigente, ed è stabilito solamente un quantitativo massimo. È sempre meglio stare alla larga da questi componenti che sono possono causare dermatiti da contatto, sono potenzialmente tossici e cancerogeni. Il gruppo di coloranti più pericoloso sono i cessori di formaldeide ed esempio Imidozilidynil, Glycinate, Benzylhemiformal, DMDM Hydantoin. Questi componenti sono molto pericolosi perchè nel tempo rilasciano formaldeide classificata dalla Commissione Europea come cancerogeno. Un altro gruppo di conservanti da ricordare per pericolosità sono i composti organici alogeni che portano il suffisso “-isotiazolinone”, hanno un limite di tollerabilità molto basso e posso scatenare allergie anche gravi.
    Parabeni: dalla contrazione di “estere para-idrossibenzoico” sono una classe di composti organici aromatici, utilizzati da oltre 50 anni come conservanti nell’industria cosmetica, farmaceutica, e alimentare per le loro proprietà battericide e fungicide. Li possiamo riconoscere grazie al suffisso “-paraben”. Tra questi citiamo il methylparaben e il propyparaben il primo provoca reazioni allergiche mentre il secondo è un sospetto cancerogeno. Come coadiuvanti dei conservanti citiamo anche il disodium EDTA e il tetrasodium EDTA, sono altamente inquinanti e difficilmente biodegradabili. Oltre ai conservanti di sintesi ne ricordiamo alcuni di origine naturale: olì essenziali di limone, di timo, di lavanda e un estratto vegetale che si ricava dal "Lichene islandico" chiamato acido usnico e inoltre, l'estratto di semi di pompelmo (Citrus grandi).
  • Ingredienti ricavati da animali -- Gli ingredienti ricavati da animali morti spesso utilizzati nella cosmesi tradizionale sono invece assolutamente banditi in quella Bio. Si possono nascondere in molti ingredienti ad esempio il Sodium tollowate (ricavato da grasso animale), oppure Collagen, Elastin, Keratin, Squalene (ricavato dal fegato degli squali),  Ostrea (ostrica), il colorante C.I. 75470 (ricavato dalla cocciniglia). Sono banditi anche il midollo e la placenta animali.
  • MEA, DEA, TEA -- Con le sigle MEA, DEA e TEA parliamo di Mono-, Di-e Tri-etanolamina ad esempio Cocoamide MEA, Lauramide TEA, TeaLaurylsulfate DEA... queste sostanze regolatrici del PH sono state riconosciute come altamente irritanti e possibili cancerogeni. Possono infatti reagire con altri composti e generare nitrosammine, che sono sostanze dichiarate cancerogene.
  • Petrolati -- I derivati del petrolio utilizzati in cosmetica sono per lo più dei grassi minerali derivati dal petrolio, ad esempio Petrolatum, Paraffinum liquidum, Cera Microcristallina, Vaselina, Mineral oil. In questa classe possiamo includere anche i PEG e PPG Polyethylene glycol e Propylene glygol. Vengono usati come emulsionanti o solubilizzanti. Aumentano la permeabilità della epidermide così eventuali sostanze nocive contenute nel cosmetico vengono assorbite più facilmente dal nostro organismo. Inoltre questi derivati vengono ottenuti attraverso l’etossilazione il che comporta notevoli rischi tra i quali la possibilità durante il processo di sviluppo di sostanze cancerogene. Possono inoltre causare depigmentazione epidermica e limitando la traspirazione della pelle sono altamente comedonici. I petrolati essendo costituiti da sostanze oleose che impermeabilizzano la pelle esercitando un’azione tanto antidisidratante quanto occlusiva. Occludendo i pori cutanei, i petrolati impediscono la comune traspirazione cutanea e la corretta ossigenazione della pelle stessa incentivando la formazione di punti neri, brufoli, grani di miglio, comedoni ed altre imperfezioni. L’uso costante di prodotti a base di tali sostanze rischia di inibire e “macerare” lo strato superficiale della pelle incrementando la sottostante proliferazione batterica e rompendo il delicato equilibrio microbiologico. Sono stati inseriti dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II. In alternativa viene utilizzata la Lanolina (“lanolin oil” o “lanolin wax”) proviente solo da allevamenti biologici. La lanolina è una cera prodotta naturalmente dal vello della pecora a scopo protettivo e viene ottenuta quindi lavorando la lana dell’animale. E’ stato ormai confermato da vari studi scientifici che nella lanolina si trovano tracce di pesticidi e farmaci; le pecore infatti possono pascolare su terreni contaminati e l’impiego di pesticidi sull’animale deriva dalla necessità di evitare che si riempia di parassiti.
  • Polimeri sintetici -- I polimeri sintetici sono anch' essi di derivazione petrolifera e servono solamente a dare al prodotto la consistenza desiderata. Li possiamo riconoscere dai prefissi “acryl” e “polymer” per esempio polyacryllamide o carbomer.
  • Profumi sintetici -- I profumi sintetici sono indicati in etichetta genericamente col nome di Parfum, bisogna stare attenti perchè non vige l'obbligo di indicare se si tratta di profumi di origine chimica o meno. La maggior parte di questi lo sono, e possono causare allergie o sensibilizzazioni. Scegliendo un cosmetico Bio siamo sicuri si tratti di miscele naturali estratte da piante o fiori.
  • Siliconi -- I Siliconi sono sostanze sintetizzate chimicamente. Nella maggior parte dei casi li possiamo riconoscere per il suffisso “-one” o “-xane”. Sono molto usati nella cosmetica tradizionale come additivi. Formano sulla pelle o sui capelli un film invisibile che da una momentanea e illusoria sensazione di morbidezza. Vengono molto usati anche nella preparazione delle creme solari per renderle idrorepellenti, con notevoli conseguenze sull'ambiente, disciolte nelle acque marine o fluviali sono difficilmente biodegradabili. Il Dimethicone, che si trova in moltissimi prodotti, è un agente cancerogeno.
  • Tensioattivi e emulsificatori etossilati -- I tensioattivi etossilati possiamo riconoscerli grazie al suffisso “-eth” ed esempio Sodium pareth sulfate, Sodium laureth sulfate, o anche Coceth e Mireth. I tensioattivi svolgono un azione lavante e aumentano la “bagnabilità” delle superfici. Queste sostanze subiscono il processo di etossilazione che ha un alto impatto ambientale, in questo processo viene utilizzato l'Ossido di Etilene, altamente tossico. Durante il processo di etossilazione possono formarsi particelle di Diossano, classificato dalla Commissione Europea come cancerogeno. L'alternativa sono i tensioattivi di origine vegetale non etossilati, li possiamo riconoscere grazie al suffisso “-yl” ad esempio Sodium Cocoyl Sulfate o “-ato” ad esempio Cocoato di Potassio. Alchifenoli etossilati – PEG : nonifenolo, polietilene, glicol-polietilene, polioxietilene...Gli alchifenoli più usati sono quelli di sintesi, utilizzati come tensioattivi e emulsificatori. Questi tensioattivi vanno a legarsi con i recettori ormonali, interferendo con le più importanti funzioni dell’organismo. Il loro impatto ambientale è altissimo, specialmente sugli organismi acquatici. Queste sostanze sono state riconosciute come responsabili di dermatiti ed allergie. Il loro impiego è molto diffuso e tocca vari tipi di settori.  I PEG sono composti chimici sintetici molto diffusi, a basso o elevato numero di etossilazione ( se il numero che segue la parola PEG è inferiore a 4 e superiore a 10 non va bene); sono presenti nella maggior parte dei prodotti in commercio negli scaffali dei supermercati. In cosmetica li troviamo come emulsionanti ed unguenti, nelle creme , negli shampoo. In campo cosmetico vengono usati ampiamente perché creano un effetto apparente sulla pelle alla quale in realtà non apportano nessun tipo di idratazione, anzi, la rivestono di una pellicola finissima impedendo lo scambio con l’aria e la corretta traspirazione dei pori, quindi senza nessun effetto reale positivo.

Per capire e riflettere, guarda il video "La Storia dei Cosmetici "



"Biodizionario"
Sostanze non presenti nel "Biodizionario"
European Commission/Health and Consumers/CosIng
Commissione europea/Salute e Consumatori


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