mercoledì 2 luglio 2014

Gioco e giocattoli

Gioco e giocattoli dal libro "Le madri non sbagliano mai" del Professor Giovanni Bollea, psichiatra e medico, padre della moderna neuropsichiatria infantile.
Il gioco è il modo di apprendere dei bambini, il loro modo di “lavorare”.
Il bambino, sbagliando e riprovando continuamente, impara ad agire senza lasciarsi scoraggiare dagli errori e senza pensare al tempo.
Il gioco inoltre, sviluppa la creatività del bambino e, poi, dell’adolescente, sollecita la sua fantasia, rafforza la sua tenacia e, come succede per l’adulto, lo rilassa servendo da diversivo ai nervosismi infantili e adolescenziali.
Infine, ne arricchisce il vocabolario e lo guida attraverso concatenazioni logiche sempre più strutturate: costruire, smontare, cercare dentro, concentrarsi ecc.
Pr esempio, i giochi ad incastro e le costruzioni, servono a consolidare il potere logico che si esprime nella sequenzialità delle azioni; in seguito, il gioco costruttivo, con le sue varie combinazioni, aiuta il bambino ad appropriarsi dei concetti di eguaglianza e di differenza delle forme e stimola creativamente la sua capacità di cercare rapporti sempre nuovi tra i singoli oggetti.
E’ fondamentale che il padre giochi con i figli.
Paradossalmente, i padri sanno giocare meglio delle madri: mentre loro possono farlo soltanto tra una faccenda di casa e l’altra, i padri solitamente si dedicano al gioco nel tempo libero.
Per questo motivo è molto importante che le madri coinvolgano i figli nel lavoro domestico: con un po’ di pazienza e a qualunque età, quasi tutti i lavori di casa si possono fare insieme conversando.
Giocare significa divertirsi, con o senza giocattoli.
Giocare con il padre aiuta il piccolo a non isolarsi e lo prepara, più tardi, a giocare con i coetanei.
Si possono utilizzare giocattoli o inventarli e costruirli con il materiale a disposizione, ogni oggetto può essere considerato come un potenziale mezzo per l’attività ludica.
Inoltre la costruzione parziale o totale di un giocattolo costruito con materiale di fortuna aiuta il bambino ad impadronirsi dell’importante concetto di trasformazione e gli produce più soddisfazione del giocattolo semplicemente comprato.
I giocattoli non devono essere mai  troppi e devono essere regalati nelle grandi occasioni o in certe particolari ricorrenze familiari.
Se il piccolo o l’adolescente desidera un regalo, se ne prende memoria e lo si compra alla prima occasione importante. Così posticipandogli la realizzazione di un desiderio, lo si abituerà a una leggera frustrazione, a non introiettare il “tutto subito” che porterebbe necessariamente a conseguenze psicologiche negative quando sarà più grande.
Il genitore non deve semplicemente comprare il giocattolo ma, deve “sceglierlo”  in base ai desideri del figlio e ai propri principi educativi.
Solo i tre o quattro giocattoli di uso quotidiano devono essere in vista, il resto è meglio tenerlo riposto, in modo da evitare la noia di scegliere con quale giocattolo giocare.
Il padre e la madre devono giocare insieme al figlio con i giocattoli che gli sono stati regalati altrimenti è meglio non comprarli!
Giocare, per chi lo avesse dimenticato, significa anche correre, saltare, superare o evitare gli ostacoli, lanciare palle, birilli, saltare le corda, spingere il cerchio o la carriola, arrampicarsi, vincere certe paure di cadere e di farsi male.
Vincere le incertezze e sorridere dei veti protettivi materni, nella sicurezza di agire sotto la “responsabilità” paterna, rassicura e rinforza il carattere del figlio.
Una classifica di giocattoli che aiuterà i vostri figli a esercitare una particolare abilità, a imitare un’attività:
  1. Giocattoli che danno modo di esercitare elementari azioni sulla materia: attrezzi, cerchio, mulini ad acqua, bandiere, aquiloni, altalena, palle, bastoncini shangai, anelli, biglie, trottole, yo-yo, torni da vasaio, dadi...
  2. Giocattoli che imitano mezzi di trasporto: gerle, panieri, bastone-cavallo, cavalluccio, cavallo a rotelle o a dondolo, traini, slitte, carrettini, biciclette, automobili, carriole, battelli, barchette, aerei, missili, razzi, ferrovie, trenini, funivie...
  3. Giocattoli che imitano le tecniche di fabbricazione: meccano, blocchi o cubi, sabbia, plastilina, palloncini, colori, colle, carta, nastri, stoffe, corde, rafia, bobine...
  4. Giocattoli che imitano le tecniche di conquista: armi e dispositivi di protezione, lance, arco, balestre, frecce, fionde, cerbottane, fucili, revolver, cannoni, trappole, lacci, reti, pesci, orsi, topi, gatti, cani, cavalli, buoi, mucche, cammelli, maiali, conigli, anatre, oche, vanghe, badili, pale, rastrelli, innaffiatoi...
  5. Giocattoli che imitano le tecniche di consumazione: schiumaiole, colabrodi, passini, taglieri, tritatutto, grattugie, stami, cibi, casseruole, pentole, cucine, piatti e scodelle, cucchiai, forchette, tazze, cappelli, veli, zoccoli, sci, pattini, ombrelli, asili, fattorie, case per bambole, tende, mobili, sedie, armadi, casse, bauli, candele, candelieri, lampade, stufe, scope, spazzole, secchi...
  6. Giocattoli che imitano gli elementi dell’ambiente naturale: alberi, erbe, fiori, coccinelle, maggiolini, animali esotici, bambole, pupazzi, pastori, soldati...
  7. Giocattoli che imitano l’esercizio dell’arte: libri da colorare..., fischietti, raganelle, strumenti musicali, burattini, marionette, videocassette, videogiochi...
  8. Giocattoli relativi all’imitazione della vita religiosa o di festività: maschere alberi di natale...
  9. Giocattoli che si ispirano al mondo fantastico: nani, giganti, streghe... giochi di magia...
  10. Giocattoli, strumenti del gioco d’azzardo: dadi, carte, scacchiere, gioco dell’oca...

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